IL MEDICO ED IL VOLONTARIATO
Torino, 26 settembre 2023
Sono felice ed onorato di portare un saluto ed un augurio da parte della nostra Associazione Nazionale dei Medici Cattolici, con il plauso per questa iniziativa organizzata dai Medici cattolici di Torino e che segue la fortunata serie di importanti ed assai partecipate iniziative degli anni passati.
E sento quindi forte il dovere di ringraziare Fabrizio Fracchia ed Enrico Larghero, promotori ed artefici di questa serie di eventi che onora l’AMCI, come anche, il progetto culturale e scientifico della Chiesa Cattolica Italiana.
Il medico, proprio per la natura della sua missione al servizio della persona umana e della Vita, ha insito in se’ la vocazione per il volontariato.
Alcuni anni fa in occasione della X Giornata Mondiale del Malato, il nostro Arcivescovo Enrico Masseroni, mi chiedeva di organizzare un Convegno che potesse coinvolgere un po’ tutti, oltre agli ammalati, anche istituzioni, medici, operatori sanitari e le varie associazioni di volontariato. Quasi immediatamente realizzai che la Giornata Mondiale del Malato, si celebral’11 febbraio, ricorrenza dell’apparizione di Nostra Signora di Lourdes.
E allora ho pensato all’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes dove medici, volontari ed ammalati costituiscono uno straordinario mosaico, in cui troviamo tanti tasselli, costituiti da tutti i vari protagonisti, che, con le loropeculiarità, realizzano delle straordinarie relazioni interpersonali.
Anche quest’anno sono stato, con diversi colleghi, in pellegrinaggio a Lourdes per la Festa dell’Assunta, con OFTAL, come medici volontari al servizio dei nostri ammalati. E quindi l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes offre a noi medici la possibilità di accostarci all’ammalato, con un’attenzione diversa e particolare, con spirito di autentico volontariato alservizio del prossimo. e sarebbe da proporre ad ogni medico (cattolico e non).
E, a questo punto, mi domando se qualcuno, tra i colleghi presenti, abbia offerto qualche opera (piccola o grande) di volontariato per il prossimo?Credo proprio di sì. Perchè ogni medico, nel corso della sua vitaprofessionale, o meglio missione, quando si trova di fronte alla sofferenza, non si può sottrarre dal dedicarsi ai propri ammalati, che invocano non solo un trattamento o una terapia, seppur efficace e/o altamente qualificata, ma una risposta veramente umana, empatica e solidale al loro grido di dolore. Una risposta a cui noi medici non possiamo in alcun modo sottrarci
Ed il nostro, già citato, mons. Enrico Masseroni, che ricordo sempre con tanto affetto, affermava che: “C’è bisogno di un amore gratuito, di condivisione e di volontariato. Ma un Volontariato animato dall’amore evangelico, che rende più umana la vita di chi lo esercita e di chi lo riceve.”
Perché, come affermava Papa Francesco “La gratuità umana è il lievito dell’azione dei volontari, che tanta importanza hanno nel settore socio-sanitario e che vivono in modo eloquente la spiritualità del Buon Samaritano”.
Si cari amici, lo straordinario gesto di amore, di compassione e di condivisione del Buon Samaritano, oggi lo possiamo trovare, ed addirittura toccare con mano, proprio nel mondo del volontariato. Un volontariato che riscalda i nostri cuori, arricchisce il nostro patrimonio di relazioni e ci aiuta a costruire una società più umana, più accogliente e più vicina a chi soffre nel corpo e nell’anima.
Franco Balzaretti