Suicidio Assistito? Il No dei Medici Cattolici Campani

L’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) – Regione Campania, esprime con fermezza la propria contrarietà alla proposta di legge regionale sul suicidio medicalmente assistito, alla luce di considerazioni etiche, deontologiche, mediche e giuridiche.

1. *Fondamenti Etici e Morali*
La professione medica si basa sul principio fondamentale della tutela della vita umana, riconosciuto dal Giuramento di Ippocrate, dalla Dichiarazione di Ginevra dell’Associazione Medica Mondiale (1948, rivista 2017) e dal Codice di Deontologia Medica della FNOMCeO, il quale afferma che:
– Art. 17: “Il medico, anche su richiesta del paziente, non deve effettuare né favorire atti finalizzati a provocarne la morte.”
– Art. 22: “Il medico è tenuto a promuovere l’appropriatezza e la proporzionalità delle cure, garantendo il massimo rispetto della dignità della persona.”
La sofferenza non può essere affrontata eliminando il paziente, ma deve essere alleviata mediante cure adeguate.

*2. Profili Giuridici e Normativi*
La proposta di legge regionale si pone in contrasto con l’ordinamento giuridico italiano, che non riconosce il diritto al suicidio assistito, come ribadito da:
– Art. 580 del Codice Penale, che punisce l’istigazione e l’aiuto al suicidio.
– Sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019, che ha escluso un diritto generalizzato al suicidio assistito, stabilendo criteri stringenti per i casi eccezionali di aiuto al suicidio, e richiedendo un intervento normativo nazionale, non regionale.
– Legge 219/2017 sul Consenso Informato e le DAT, che garantisce il diritto a rifiutare trattamenti sanitari, ma non prevede alcuna forma di eutanasia o suicidio assistito. “Continua nei commenti”