Sessa Aurunca (di Tommasina Casale)
Sabato scorso si è tenuto un significativo convegno nei locali pastorali della Chiesa dell’Annunziata a Sessa Aurunca, dedicato alla figura di San Giuseppe Moscati. Organizzato dall’Associazione “Medici Cattolici”, l’evento ha avuto come titolo evocativo “Fragilità chiama amore”, richiamando l’importanza del rapporto umano e dell’amore nel contesto della medicina e della cura del prossimo. La Presidente dell’Associazione, la dottoressa Amelia Di Tora, ha dato avvio alla giornata di riflessione e testimonianze, seguita dai saluti del cappellano dell’Ospedale San Rocco, Don Godfrey Nyakairu, e dal Presidente dell’Associazione S. Vincenzo De Paoli, l’avvocato Sandro Fastoso. I relatori del convegno sono stati il vescovo della diocesi, Monsignor Giacomo Cerulli, il Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Socio Sanitarie, Dottor Aldo Bova, e il collaboratore del Forum, Dottor Antonio Falcone. Le loro testimonianze e riflessioni hanno offerto uno sguardo approfondito sulla vita e sull’opera di San Giuseppe Moscati, medico e santo del nostro tempo. Il Dottor Bova ha sottolineato l’importanza del rapporto medico-paziente, evidenziando la necessità di mantenere vivo il contatto umano anche in un’epoca in cui le tecnologie digitali sembrano prendere il sopravvento. Ha inoltre ribadito l’importanza di visitare il paziente di persona, anziché limitarsi a contatti a distanza o telefonici. Il Dottor Falcone ha condiviso una testimonianza personale sulla sanità di San Giuseppe Moscati, raccontando un miracolo avvenuto nella sua stessa vita. La sua esperienza ha rafforzato il concetto della presenza di Dio nella pratica medica e nell’assistenza ai malati. Il vescovo Cerulli ha infine affrontato il tema del rapporto tra scienza e sanità, evidenziando come la figura di San Giuseppe Moscati incarna perfettamente questa connessione tra fede e ragione, tra medicina e spiritualità.