Abbazia di S. Guglielmo al Goleto – Sant’Angelo dei Lomabrdi
In una splendida, ammaliante, antica abbazia nei pressi di S.Angelo dei lombardi in provincia di Avellino, San Guglielmo al Goleto (1133), i medici cattolici dell’A.M.C.I. Diocesana Nolana, guidati dal presidente dell’Associazione, dott. Felice Avella e dal Reverendissimo Assistente Ecclesiastico, mons. Giuseppe prof. Giuliano, sono stati accolti in fraterna e cristiana semplicità dai Piccoli Fratelli di Gesù di Charles de Foucauld che hanno fatto dell’amena terra un luogo di preghiera, di ascolto, di silenzio, rotto , durante le ore di permanenza nella solare giornata domenicale di maggio, dalle dolci grida dei bimbi scorazzanti ed innocentemente disinibiti che hanno allietato lo stare insieme, anche durante la S. Messa che ha visto concelebrare cinque sacerdoti intorno all’altare del Signore dove ognuno, giunto da diverse strade ha deposto gli affanni e le gioie del proprio quotidiano, andando via con la ricchezza di aver incontrato il Signore che ancora una volta, non stanco affatto degli uomini, nella Sua Paternità e nella Sua Maternità, si è fatto cibo di Vita per i viandanti.
Non è mancata la rigida, attenta, costante attenzione del segretario della Associazione, il dott. Biagio Ciccone, il quale ha presentato poi i momenti di vita associativa per questo anno e per quello a venire, i quali vedranno intensamente impegnati i medici cattolici della diocesi nolana in momenti di crescita umana e culturale anche e soprattutto nel fascinoso, avvincente, difficile scottante campo della Bioetica.
L’Assistente Ecclesiastico, Mons. Giuseppe Giuliano, è intervenuto poi durante l’incontro ribadendo il fine dell’AMCI che è quello di dare un supporto improntato sull’umanesimo cristiano ai medici che quotidianamente ed in diversi modi sono impegnati nel servire l’uomo sofferente e bisognoso di aiuto.
Non poteva mancare l’incontro conviviale intorno ad un’altra mensa, quella di nonna Rosina, incastonata in un quadro di meraviglioso paesaggio campestre, fresco e verdeggiante.
Dopo, le strade si sono ridivise, per ritornare ognuno all’usato lavoro nel quotidiano, lì dove anche il medico ha il compito arduo di proteggere e di far crescere il seme che Dio ha piantato nel cuore della storia.
Antonio Falcone